Recensioni

 

Recensioni dei "Critici d'Arte" :      

Gianni Latronico di Matera - Riccardo Zigrino di Taranto - Simone Fappanni di Cremona - Giuseppe Manitta di Catania - Silvano Motta di Messina - Carmelo Duro di Messina - Giovanni Moschella di Avellino - Salvatore Arena di Messina, e di altri studiosi di seguito elencati.....

 

LA NUOVA FIGURAZIONE INTERIORE DI FLAVIA VIZZARI

                In stretta relazione di tavolozza, Flavia Vizzari trasferisce il vecchio figurativo tradizionale in nuova figurazione interiore, evocando magiche fusioni, luminose profondità, totale aderenza all' armonia stilistica, mettendoci tutta l'anima. Lei interpreta i dettami accademici in senso lirico - evocativo, i canoni classici in senso poetico - spirituale e le varie tecniche antiche in senso applicativo e moderno , trasfigurando la natura oggettiva e la realtà fenomenica nella sua poetica personale e nella sua acuta sensibilità artistica. L' evoluzione tematica, coloristica, dinamica dei suoi incantevoli dipinti si manifesta in sacre Madonne ieratiche, in luminosi tramonti onirici, in silenti nature morte, da uno speciale taglio fotografico e da una particolare angolazione soggettiva. La sua galleria abbonda di quadri dal lineare disegno ornato, dall' innato rilievo prospettico e dal nitido colore vibrante di luce, amore, energia vitale, nella pienezza della gioia di vivere, nell'immediatezza della percezione visiva e nel tripudio dell'immagine mediatica. In Flavia Vizzari, l'oggettività relativa viene a coincidere con la soggettività assoluta, evidenziandone i particolari, le lumeggiature, le tonalità in una universale etica di sensazioni psichiche ed in un'infinita gamma di gradazioni cromatiche. Tra i virgulti lussureggianti del suo giardino incantato non ci sono alberi sradicati, foglie morte, fiori del male; ma spiccano screziati gigli variegati, che hanno sottratto a Prometeo la scintilla del fuoco sacro, per trasformarla in un attimo d'eternità e in figure votate all'immortalità. / GIANNI LATRONICO, critico d'ARTE /. Matera (la città dei sassi)

 

        " Nata e residente a Messina, Flavia Vizzari ha studiato alla Scuola d'Arte della sua città natale, ed ha conseguito i diplomi di Maestro d'Arte e la Maturità in Arte Applicata. Intensa e la sua attività espositiva e la ricerca stilistico-esecutiva; ne sono testimonianza evidente le varie soluzioni rappresentative presenti nelle sue opere.

   "Una forte componente emozionale si evidenzia, in modo alquanto palese, nelle composizioni di Flavia Vizzari, modulata attraverso brillanti soluzioni immaginative". // da  elementi per un Compendio, a cura di Simone Fappanni, "LA NATURA MORTA IN ITALIA"- Cremona 2004 //

 

Architetto NINO PRINCIPATO

“…..Flavia Vizzari dodata di grande sensibilità artistica e di uno spiccato senso del colore, la pittrice evidenzia nelle sue opere la sua solida preparazione tecnica e la padronanza del disegno che stanno alla base delle sue composizioni. Siano esse Madonne, o paesaggi, o personaggi come la splendida figura dell'uomo di colore che si staglia, con stupefacente profondità, sullo sfondo del mare, le sue rappresentazioni trasfigurano la realtà, nel senso che si pongono come elementi mediatori fra un concreto presente e una futura idealità, dove il valore dello spirito che forma è tutto.

 (12 Agosto 2006)

Flavia Vizzari è pittrice dell’espressione, nel senso che la sua arte pone il problema del concreto rapporto con la società, e dunque della comunicazione. Con un fare pittura che è continua ricerca coloristica e compositiva, l’artista, infatti, trasmette messaggi di vita che sono sublimati dall’arte. Nella sua “Madonna della Coltura” (patrona di Parabita (Lecce), che secondo la tradizione era raffigurata in un’icona bizantina del XII secolo trovata da un contadino che arava un campo), ci presenta un “monolito d’amore” illuminato dallo splendido volto della Vergine. E nell’opera “Nella tenda”, rievoca un accadimento attuale che enfatizza la biblica “Tenda santa dell’Alleanza”, il santuario mobile nel deserto per l’incontro tra Dio e Israele. 

 (4 Gennaio 2007)

 

"Regina Pacis" cm 35x50

"Intensità" cm 28x29

 

 

     " I dipinti di Flavia Vizzari impregnati di umori fantastici, imbevuti di antichi sapori mediterranei, intrisi di desideri, rivissuti attraverso il filtro rigoroso dell’anima siciliana, hanno il profumo forte e delicato della zagara. L’artista ama descrivere semplici cose di chiara leggibilità stendendo il colore con perizia consumata  si che il paesaggio e la natura morta, il mare e gli scorci urbani, attraverso un percorso sempre fedele , ci affascinano e

 seducono. In tutte le sue opere la presenza umana è discreta, riservata, estremamente pudica, ridotta ai margini o di spalle: ma quando l’uomo occupa il centro della tela appare evidente che è stato messo li soltanto per esaltare l’impegno ed il silente operare dei lavoratori del mare . Flavia è quasi timorosa di affrontare i temi dell’uomo o della donna, forse a respingerne una presenza negativa per la salvezza del Creato. Nel magico realismo della sua pittura  il tratto prevalente è la gioia, il carattere dominante è la speranza di comunicare le proprie emozioni, l’intento intimo è la purezza della vita . Questa pittura non è un mistero  ma il miracolo dell’esistenza. C’è sicuramente un retroterra di infinita poesia che sustanzia il quotidiano della donna  e dell’artista, della sposa e della madre : le sue tonalità ignorano l’autunno e l’inverno, affermano la primavera e l’estate. Crediamo nella Vizzari perché è brava , sincera, soprattutto solare. La sua ingenuità non è disarmante: seduce."

Riccardo Zigrino ( 30 Aprile 2004 )  : ( critico d’Arte di Taranto )

 

Recensione - Dicembre 2000 - Fortunato Micale - ME

"Quella di Flavia Vizzari è una pittura nitida ed accurata, dal disegno corretto e preciso. L'ispirazione predilige temi familiari ed affettuosi...i

 lavori meglio riusciti e più significativi per la personalità dell'artista sono, in primis, le nature morte, 

    di perfetta resa e sapiente struttura compositiva, dal colore soffice e brillante, puntigliosamente fotografico, a volte corposo quasi fino a farti sentire il profumo del vegetale; ed immediatamente dopo, le tele di interni o di piccoli scorci di terrazze o giardini  pieni di dolcezza mediterranea, realissimi,

  ...viene valorizzata al massimo una notevole sapienza tecnica, la pazienza nell'esecuzione, specie se si tratti di volumi o di piani in prospettiva in cui l'artista eccelle. ..." / FORTUNATO MICALE /.

--  analisi di alcuni lavori di Fortunato Micale :

"..."RITORNO AL ROMANTICISMO"    presenta un insieme soddisfacente per disegno e sufficientemente buono per colore; il gruppo sfumato di costruzioni in fondo a destra, è di notevole bravura ( ed anche la nera fontana in primo piano ) e ricorda certi sfondi

 quattrocenteschi....ottimo anche il "ponte d'Altolia"    non solo per disegno ma anche per il colore...bello il verde nelle varie gradazioni fino al nero intrecciato al marrone autunnale. "TRA GLI ULIVI..." 

   è un opera in bilico tra l'eccellente

 realismo dei tronchi e rami, ed il realismo naif delle foglie, felice incongruenza.....  "ASTRAZIONE"

   piena di mistero e di solitudine; anche qui i piani e volumi sono eccellentemente resi in modo da scaturire in accordi di colore in prospettiva. Ed è proprio qui, in quest'opera che si sente l'oltre e l'infinito come mistero inquietante. L'orizzonte lontano è appena suggerito da un bell'arco sul mare alla fine del sabbioso canale: quest'arco è la porta dell'infinito presentito come assenza d'ogni confine......" / Fortunato Micale, Dicembre 2000.

 

 

Presentazione critica   :

"LA NATURA INCONTAMINATA DI FLAVIA VIZZARI" 

       “Si respira una freschezza infinita nei lavori pittorici di Flavia Vizzari. Protagonista  di un iter creativo degno della massima considerazione, in cui spiccano importanti premi e riconoscimenti, dopo una fitta serie di appuntamenti espositivi in Sicilia , ha esposto — e continua a farlo con successo — in diverse e note località italiane ed estere. Flavia Vizzari ci propone, come detto in apertura, delle raffinate immagini in cui il dato naturale si carica di una poesia dolcissima, accompagnata da un uso sapiente del colore e da una disinvoltura estrema nell’apparato segnico che, certamente, contribuisce alla resa emozionale dei suoi soggetti. Fra campi di margherite, vele spiegate al vento, paesaggi e scorci assai suggestivi, la Vizzari ci coinvolge in un affascinante iter creativo che bene si può inquadrare in un moderno realismo contraddistinto da una evidente originalità”

(Dott. Simone Fappanni, critico d’arte di Cremona)

 

 

CRISTIAN MAURIZIO BELLI.

 

              "La pittrice Flavia Vizzari ha un modo diverso di intendere l'arte, la quale si rispecchia più sulla rappresentazione sentimentale,  innestando  sempre nelle sue tele quel tocco spaziale legato alle sensazioni e alle emozioni che i particolari suscitano nel contesto.   Il tutto è colorato in una cornice reale mischiato a quei sentori nostalgici romantici."

 

Messina 22 Novembre 2007 -   h.0,16

 

 

A CURA DI GIUSEPPE MANITTA ( critico del " Convivio" )

            " ...raffigura nei suoi dipinti immagini affascinanti e spunti romantici tratti dalla sua terra: la Sicilia. I suoi gusti cromatici sono intensi, spingono il fruitore alla riflessione mediante pulsazioni emotive che traggono origine dalla fascinosa interiorità femminile. Scene radicate nella storia e nell'amenità della natura sono affiancate ad immagini di risvolto sociale, momenti di un esistenza in evoluzione esistenziale, che si spinge alla meditazione di drammi irrisolti, quali l'emarginazione, il pregiudizio. Tutti elementi che traspaiono con chiarezza da opere che hanno una forte vitalità. Illuminanti tramonti irradiano alcune tele, sembrano fare scorgere una luce intensa sull'esistenzialismo buio dell'uomo, sulla sua anima. Con intensa emozionalità l'autrice modella narrazioni paesaggistiche e ritratti molto ben equilibrati, sapientemente articolati in luci ed ombre. Inoltre con fine intuito psicologico fonde nei soggetti i sentimenti che attinge non solo dal proprio io, ma anche dall'esperienza. Pittura intensa , molto raffinata, che fonde quelle intime pulsazioni con tensioni e palpiti vitali che vengono oggettivati pur partendo da un'analisi profondamente soggettiva. Scene molto ricche sia dal punto di vista contenutistico che stilistico. Spesso sentimenti diversi, tramutati in pennellate dense di colori, si oppongono e si fondono in un connubio di rara bellezza. Dalle opere si evince una buona preparazione artistica soprattutto nella resa prospettica, dalle raffigurazioni umane, nonchè dalla realizzazione di nature morte. Uno stile che sapora di impressionismo filtrato dalle ultime correnti del Novecento, di un simbolismo di immediata espressività. I soggetti rivivono nel ritmo delle vibrazioni, in una pittura che propone oniriche e affascinanti realtà, semplici e complesse allo stesso tempo. Ogni pennellata ridesta nel fruitore le emozioni sopite nell'animo, che sempre più spesso si distrae e, impensierito dal cammino della vita, tralascia sentimenti e valori universali di cui ha necessariamente bisogno. la sua arte, dunque, si dispiega tra il racconto e la riflessione, tra la contemplazione del reale e del bello, tra le mozioni interiori e l'assoluto. Aneliti di libertà e di serenità, di riflessione e di risvolti cupi dell'animo si materializzano nelle tele , in piena sintonia con i vari messaggi che l'autrice vuole trasmettere."

(Giuseppe Manitta - critico del " Convivio").

 

         ".... L'uomo, la Natura ( natura viva - morta ), sono evidenziati nelle sue tele e la loro ripetizione in più dipinti non significa monotonia, ma asprime qualcosa che va al di la della realtà attraverso il simbolo. Elementi naturali di significato cosmico sono il cielo, il mare, il sole ;  il significato cosmico dell'acqua è rappresentato dall'artista nelle sue diverse forme, acqua come fonte di vita e vita e morte sono insieme, coesistono soprettutto nelle "nature morte" che sembrano vive. L'altro tema fondamentale riscontrabile nelle sue tele è quello dell'uomo che si riflette su se stesso alla ricerca del proprio IO, che invita alla ricerca della divinità che è nell'uomo, ma non nel senso religioso del termine ma in senso lato. Dell'uomo come" paesaggio umano"; infatti la pittrice dimostra di essere anche un'abile creatrice di paesaggi umani, sapiente evidenziatrice della costruzione dell'ambiente edilizio in oniriche ed affascinanti realtà."//dalla Presentazione della Personale"OLTRE LA FORMA" del Maggio 2003 // Prof. Angelo Manitta //.

 

 

( Presentazione della Personale "ARTE & decoupage" del 2 Ottobre 2004) di Silvano Motta.

-  REALISMO ESPRESSIVO E SIMBOLISMO COSTRUTTIVO -

"...l'Arte è....conoscenza di tutto quanto osserviamo, sentiamo o pensiamo. Importante è saper trasferire sulla tela queste sensazioni ed animarle di luce propria...Flavia Vizzari ha trasferito queste sensazioni mettendo in luce il suo talento artistico, la sua semplicità armonica, ed il suo grande amore per la natura, filtrata questa, in quasi tutte le sue opere, da un forte senso di solitudine o di lontananza...è possibile, anche per un solo attimo, immergersi nelle acque fresche di un lago,

 liberi da condizionamenti, come nell'opera "ASCOLTANDO L'IMMENSO"  

   per ritrovare se stessi ed il proprio "io" interiore. Non è difficile leggere nei dipinti di Flavia Vizzari, tanta sollecitudine a livello reale e di interiore contemplazione, dove il rapporto tra contenuto e valori pittorici si totalizza con coerenza dimezzi e di capacità immaginativa, anche in determinati soggetti, a livello di profonda spiritualità, come

 nell'opera...  dove la vita si ritrova, appena sospesa, nel tronco di un albero ormai secco...adagiato con disarmante semplicità su un vasto spazio desertico, in cui fa da sfondo un tiepido tramonto dai colori tenui, quasi a voler significare non soltanto la fine di una giornata, ma la fine di qualcosa che non si ritrova più nel mondo di oggi. C'è qualcosa nel modo di dipingere di Flavia Vizzari, che rende i suoi quadri particolarmente vivi ed originali, il che non è facile, considerata la scelta dei suoi soggetti piuttosto consueta, costantemente legata alla natura e in tutto ciò che la circonda, alla ricerca di quei paesaggi di montagna o vicoli di paesi con le strade ancora in pietra levigata. In questo contesto, particolarmente suggestiva risulta l'opera "UNA SERA

 D'INVERNO"   dove la luce filtrata attraverso gli alberi...si riflette nella pietra levigata e ne illumina l'immenso. Il pregio delle sue opere, che si snodano nell'ambito di un istintivo naturalismo figurativo...risiede proprio in questo, nel sapere esprimere determinate sensazioni e vibrazioni insieme ai sentimenti umani nel graduale trascorrere del tempo, come nell'opera

 "RIFLESSI".   ...ogni sua composizione porta in se una luce propria che illumina dall'interno e pone degli interrogativi stimolando la

 nostra fantasia ("DESERTO"  -"LA SPIAGGIA"

 ) ...forme e colori diventano, pertanto, preludio di uno sviluppo interiore....ricerca di un sano realismo espressivo permeato da un simbolismo costruttivo sempre presente e vivo nelle figure o nei paesaggi sospesi tra sogno e realtà...un suo linguaggio autonomo e personale...costituisce per lei, il requisito più genuino della sua pittura." / SILVANO MOTTA /.

 

(Personale "Arte & Decoupage" del 2 Ottobre 2004)

 

 

 

(Presentazione della Personale "LE EMOZIONI DEL COLORE" del 23 Aprile 2005) di Carmelo Duro.

 "....dipinge ormai da circa 26 anni e riesce a conciliare l'eterogeneo lavoro di casa con la tela ed il pennello. E' un figurativo con qualche debolezza per il surreale e tentazioni non

 scacciate per l'introspezione. In "ASCOLTANDO L'IMMENSO" si ha la percezione della

 impotenza umana davanti all'immensità che ci circonda.    Una coppia di spalle, con l'uomo che tiene la mano sulla spalla della donna come a volerla rassicurare o incoraggiare, sta a guardare l'immenso come se fosse affacciata ad una terrazza che consente solo di osservare in forma statica, inattiva. Non solo: un muretto ben definito, una sorta di parapetto, forte, resistente, quindi inamovibile, segna il punto oltre il quale l'essere umano non può andare. "Sei spettatore - forse vuol dirci Flavia Vizzari - dell'ignoto, di ciò che non si conosce ma esiste". Il concetto è poi ripreso in "ANTITESI"  

     di sapore surrealistico dove la Vizzari metaforicamente esalta il tempo ed il divenire in una esplosione di colori che agevolano la giusta lettura dell'opera : la lotta tra il bene ed il male " il contrasto - dice la stessa Vizzari - è simboleggiato dalla raffigurazione di una farfalla mentre si libera dal bozzolo e da un corvo nero, presagio di sventure...". E' in questo quadro che Flavia Vizzari sintetizza la realtà della vita, la lotta tra le cose giuste e quelle ingiuste; a prevalere è il bene e la rinascita è affidata ad un albero con i suoi germogli verdi che si innalza a dispetto dell'incuria dell'uomo che non cura adeguatamente il bene naturale ma neanche quello artistico-monumentale. Riflessioni e denince, dunque, in Flavia Vizzari che sa dare la giusta dimensione al colore. Si

 vedano "CARME di COLORI",    "SINFONIA di

 VITA",    "FIORE

 nell'ACQUA",   e "TRA gli ULIVI" dove - in quest'ultimo -

ci sembra di potere intuire come la nostra artista abbia voluto raffigurare con due prorompenti ma anche "saraceni" alberi di ulivo, il trionfo della vita (il gentile e verde fogliame) sopra la sofferenza universale, antica e presente (il contorto e dolorosamente ripiegato tronco degli alberi). In tutte le opere, comprese la "NATURA STATICA"  e la "NATURA MORTA...", il "TRAMONTO sul LAGO"  , e "MOVIMENTO" 

  , è possibile toccare con mano il rapporto profondo tra l'uomo e la natura e, soprattutto, si ha la sensazione che, di fronte alla maestà della natura, si riscaldi lo stato d'animo della pittrice e si elevi estaticamente il suo entusiasmo. Nel contempo, però, mi sembra di capire che la contemplazione che Flavia Vizzari fa della natura contenga un sentimento di gratificante godimento e gioia e un sentimento di sofferenza e di timore...." / CARMELO DURO /

(Personale "LE EMOZIONI DEL COLORE" del 23 Aprile 2005)

 

 

 

(Presentazione della Personale "RIFLESSIONI PITTORICHE"

del 10 Dicembre 2005) di Angelo Manitta.

"...L'emozione e il colore diventano nella sua tela un tutt'uno. Le pennellate sono rapide e luminose, esse riescono ad imprimere con freschezza i timbri di un'emozionalità profonda. Il suo linguaggio riesce a cogliere le orchestrazioni pacate di un naturale impressionismo, anche se a volte volge verso il surreale. La sua pittura offre una tranquillità emozionale, che vede un semplice rapporto biunivoco, nel tentativo di opporre il paesaggio all'emozionalità.......al simbolo si sostituisce la percezione, all'oggetto fa eco la riflessione, al paesaggio fa da specchio la solitudine. Il rapporto uomo-natura diventa labile e pregnante nello stesso tempo. Quel che si percepisce dalle sue tele è, da una parte l'impotenza dell'uomo davanti al creato che lo circonda, ma dall'altra la serenità e la pacatezza dell'animo umano che, attraverso la meditazione, ha la capacità di dividere e condividere le proprie emozioni con altri. E' questo il caso, ad esempio, di "Insieme".

  Già il titolo è indice di una serenità interiore, ma pure di una riflessione sulla vita e sul concetto di felicità. Le due figure, ritratte di spalle, offrono una certa sicurezza emozionale. Lo sguardo volto verso il mare e l'infinito invece, il volgere gli occhi verso il sole, danno un senso di pace. Di solito la pittura di Flavia Vizzari è statica, raramente in movimento, e la forma statico-visiva porta spesso alla contemplazione. Attraverso il quadro "Insieme" si possono, ad esempio, vedere gli innumerevoli risvolti psicologici delle figure umane, espressi dagli atteggiamenti e dalla posizione (la mano dell'uomo sulla spalla della donna) che vanno oltre quello che viene rappresentato, oltrepassando i lemmi della materialità. Dall'altra parte la scena presenta i protagonisti quali osservatori e scrutatori dell'ignoto, che esiste ma non si conosce. Se quest'opera da adito ad una variegata congerie di sentimenti ed emozioni, l'opera "Ritorno al

romanticismo" sembra un passo indietro.   In effetti non lo è. Il ritorno al romanticismo si ha solo nella tecnica, ma la raffigurazione tematica, una ragazza che attinge acqua ad una fontana, rientra nell'ambito della quotidianità, ma nello stesso tempo la figura femminile sembra volgere il suo sguardo all'acqua che scorre. Il suo è un atteggiamento riflessivo. Quasi la sua staticità figurale si sia fermata per riflettere sullo scorrere della vita, sul succedersi delle emozioni e degli eventi. La vita scorre cosi come scorre il tempo. E nell'ambito della quotidianità è da porre pure il quadro "Sera

d'inverno". Qui se tutto sembra lontano da una riflessione interiore, se tutto sembra immobile, l'uomo che sale le scale induce, l'autrice da una parte ed il fruitore dall'altra, a riflettere. La sera diventa metafora della vita. Il ritorno a casa diventa un ripiegare su se stessi e un riflettere sulla propria esistenza. Il salire le scale quasi una continuazione della vita, l'invito ad andare oltre, a proseguire. Ed ancora nell'ambito della quotidianità si può inserire "Sciuscià a Kabul".

  Quello che può sembrare una staticità permanente, appare un movimento quotidiano, il pulire una scarpa. Ma ben presto una tale azione fatta in maniera distratta, diventa emblematica di un pensiero e di un'idea: la guerra. Quello che potrebbe sembrare un semplice lustrascarpe è infatti un soldato, il fucile poggiato al muro induce a riflettere sugli effetti devastanti della guerra e della violenza. Nelle tele di Flavia Vizzari, in cui compare la figura umana, sono queste le riflessioni che si possono fare. Ma nella sua pittura vi sono tante tele in cui la figura umana è assente. In questo caso il senso e la comprensione delle sue raffigurazioni non cambia. E' sempre la riflessione e l'interiorità a prevalere, la solitudine ed il

 pensiero...... "Semplicità"      forse a mio avviso

 una delle opere più significative.....è in "Deserto con cactus", che compare questa

    riflessività e questo desiderio di assoluto e di

immenso nello stesso tempo. Ed è proprio la solitudine, come afferma Tomas Mann, che fa maturare l'originalità, la bellezza strana ed inquietante, la poesia. La solitudine in Flavia Vizzari, non è però abbandono, non è isolamento, non è negatività dell'esistere, ma semplicemente riflessione, quasi un mettersi a contatto con l'infinito. Ed indice di solitudine

è pure la tela "Movimento":   un mare con

onde che sbattono sulla riva e una spiaggia vuota. Lo sfondo e il sole pallido ci presentano una antitesi-sintesi, che pone a confronto l'uomo e il suo pensiero, il paesaggio e il desiderio di pace. Tutto questo fa della pittura di Flavia Vizzari una novità. Si tratta di una pittura che, pur nel suo realismo, speso va oltre la realtà e soprattutto invita il fruitore a volgere lo sguardo oltre la natura. Quell'oltre che ognuno di noi deve saper leggere in ogni quadro, come in ogni opera d'Arte. Infatti l'opera d'Arte si distingue dalla realtà per la sua capacità di costringere il fruitore alla riflessione. Se mancasse quest'imput essa non avrebbe senso. Se l'opera d'Arte non spingesse a travalicare il muro dei sensi, essa non avrebbe senso. Significa che essa non comunica e l'Arte che non comunica non ha senso....Se nella pittura, come nella scultura o nella poesia, nella musica o nell'Arte in generale, siamo riusciti a vedere quest'oltre che sta dietro l'artista e siamo riusciti a farlo nostro anche per un poco, anche noi possiamo dire di essere diventati critici e quindi capaci di prendere coscienza non solo delle emozioni degli altri, ma anche delle nostre che si riflettono negli altri e di quelle degli altri che si riflettono in noi. / ANGELO MANITTA/.

http://www.ilpontenews.it/img/archivio/gen_31_2009.pdf

31 Gennaio 2009

 

Mostra collettiva d'Arte contemporanea di Artisti Messinesi - Forte Ogliastri - Messina dal 5 al 10 Gennaio 2010

critica di Salvatore Arena

              " Flavia Vizzari  riesce a scendere nella dimensione del sogno nei momenti in cui la necessità espressiva ha la supremazia, mentre invece dimostra una tecnica impeccabile quando "riproduce" lucidissimamente anche un semplice lilium rosso o i riflessi di un placido lago. Questi i parametri base. Ma non dobbiamo rilassarci. Le oscillazioni tra tecnica ed espressività dimostrano quale sia il vero lavoro dell'artista, mai dimentico della tecnica acquisita ma padrone di una "scelta" che predilige laddove la tecnica è incapace di saper esprimere la stessa anima. Nello stesso tempo le sfumature emotive sono così tante che occorrerebbe soffermarsi di più ad individuarne l'esatta natura. "